Testimonianza di A.
A. è una signora di origine latinoamericana di 40 anni. Lavora come fisioterapista. Si è avvicinata al Rebirthing perché da circa un anno ha problemi ad affrontare la vita quotidiana, il lavoro, si sente svuotata e senza energia. Soffre di episodi di bulimia dall’adolescenza e di stati depressivi.
Quando ero bambina cercavo di essere buona e brava. In casa mia litigavano sempre, mio padre beveva e urlava e io avevo paura, di notte avevo dei terribili incubi. In una seduta mi sono “vissuta” a 6 o 7 anni quando stavo dietro la porta, aspettando che lui smettesse di gridare. Piangevo e tremavo allora e piangevo e tremavo nella seduta. Mi dispiaceva tanto per mia madre. Scrivevo tanto, avrei voluto fare la scrittrice, viaggiare. Un po’ ho viaggiato dopo, ma i miei mi hanno spinto a fare una scuola che mi assicurasse un lavoro. Non li biasimo, ma credo ora che mi abbiano creato un sacco di problemi perché non sono mai stata soddisfatta della mia vita. I genitori fanno molti danni, spesso, senza rendersene conto…
Non ho mai pensato che loro c’entrassero con il mio malessere, li ho sempre idealizzati, ero io quella sbagliata, loro hanno sempre fatto tutto per me, pensavo. Mi sono sempre fatta carico dei loro problemi, volevo cercare di farli felici, volevo che si volessero bene e mi volessero bene. Pensavo di non essere abbastanza buona, che dovevo fare di più. Ma verso i 18 anni qualcosa ha cominciato a non funzionare più dentro di me. Mi allontanavo dalla famiglia. Qualcosa si è rotto… Ho cominciato a uscire con ragazzi sbandati, a bere, a drogarmi, ad avere un rapporto dopo l’altro. Mi buttavo via. Perché mi succedeva tutto questo? E’ cominciata l’anoressia e poi la bulimia. Mi sentivo una poco di buono, mi disprezzavo, mi vergognavo di me, e mi punivo sempre più, perdendomi sempre più. Cercavo emozioni forti che mi facessero sentire viva e tenessero a bada la mia angoscia.
A un certo punto mi sono resa conto, anche grazie al ragazzo che avevo allora, che dovevo fare qualcosa e sono andata da uno psichiatra che mi imbottiva di psicofarmaci. Ero sempre intontita. Ho smesso e grazie alla mia forza di volontà sono riuscita a stare meglio, a riprendere in mano la mia vita. Ho sentito che dovevo andare via. Sono partita, sono andata in un altro paese a lavorare, ho viaggiato, poi sono venuta in Italia. Mi sono sposata con una persona tranquilla ed equilibrata. Ma ho sempre avuto alti e bassi, la bulimia non è mai passata del tutto e anche la voglia di bere. Però dal mio punto di vista stavo abbastanza bene. Però, dopo un cambiamento di lavoro e di città, ho iniziato a sentire che il mio malessere stava tornando in forma preoccupante. Ho avuto paura di perdere di nuovo la mia vita.
Ho deciso di correre ai ripari subito ricorrendo a un metodo naturale, niente più farmaci. Da tempo mi interessavo alle terapie naturali, avevo letto molto anche sullo yoga e sulla meditazione. Ho iniziato il Rebirthing. Sono stata meglio, bene, ancora non ci posso credere. Sono finiti gli episodi di bulimia, ho recuperato la gioia di vivere, l’interesse per la vita. Non è stato facile, ho pianto e sofferto nelle sedute, sopratutto le prime, ho provato tutte quelle sensazioni strane che si provano, irrigidimenti, formicolii, caldo e freddo … e la parte più sofferente di me era il mio povero stomaco, così provato Ogni tanto vado ancora a fare una “respirata” dalla dottoressa, così per il piacere di ritrovarsi e perché respirare con lei, con la sua presenza e il suo accompagnamento, è più intenso che respirare da soli. Ma sto bene.
L’aspetto che più mi ha sorpreso di questo metodo è il potere dell’energia che viene attivata dal respiro. Io la sentivo nel mio corpo, soprattutto nel mio stomaco e nella pancia sofferenti, nella testa anche, calda e benefica. Non posso dire quando esattamente ho iniziato a sentirmi diversa. So che è stato un processo sottile e sotterraneo. Era utile parlare nel colloquio, capire, rendermi conto di quanto avevo sofferto da bambina e di come non fosse stata colpa mia se avevo cercato, per sopravvivere, delle vie che si erano rivelate ancora peggiori di quello da cui volevo fuggire. Nelle sedute vivevo episodi della mia infanzia in cui provavo tutto il dolore e la paura di allora, piangevo e mi dibattevo. Nel mio corpo c’erano tensioni, mi irrigidivo, tremavo a volte.
Ma poi i blocchi si scioglievano, l’energia fluiva e sanava, e poi c’era anche la comprensione, una maggiore consapevolezza di quella che era stata la mia storia, intuizioni profonde. Ho visto la mia famiglia con più distacco e obiettività, ho superato la dipendenza emotiva, mi sono progressivamente sentita più me stessa, più sicura, più allegra e ben disposta verso tutto. Ho superato la vergogna e il disprezzo di me. E poi ho trovato molta serenità e pace, ho avuto delle esperienze che, può sembrare strano e a me sembrava strano, posso definire “spirituali”. Non so… si è aperto qualcosa in me, che so che c’era da sempre, un bisogno di trascendenza, di andare oltre per scoprire il senso profondo della vita. Ho iniziato a meditare. Mi sento in cammino e mi sento bene.
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