Diventare uomini e’ un processo psicologico che comporta inevitabilmente il rischio del fallimento, dell’arresto. Solo se siamo capaci di fronteggiare questo timore possiamo crescere, abbandonando l’illusione infantile di una vita priva di contrasti,di pause, di ripiegamenti. Sono i fallimenti, i blocchi piu’ dei successi, degli indubbi progressi che ci insegnano qualcosa di veramente essenziale sulla vita e su noi stessi. Possiamo considerare la possibilita’ del fallimento e della paralisi psichica come il metro di misura della nostra forza interiore. Se il nostro destino e’ quello del viaggio – il viaggio psicologico che spinge il “pellegrino” a ricercare mete da sempre agognate, a ricercare la propria individualita’ piu’ profonda – rifiutarsi di intraprendere tale viaggio significa “calunniare” se stessi, sottostimare la propria dimensione psicologica, ritenersi incapaci di svolgere il compito a cui la nostra esistenza e’ chiamata. E’ questa la vera “calunnia” che ci blocca, ci “arresta”(…) Noi ci calunniamo nel momento in cui ci riteniamo falliti, nel momento in cui abbandoniamo la lotta dell’esistenza, disperando di un qualsiasi esito a noi favorevole.

Aldo Carotenuto